cassino tutto in un monte

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La Città di Cassino è sicuramente conosciuta in tutto il mondo per almeno 2 motivi, il primo è rappresentato dalla battaglia di Montecassino, durante la seconda guerra mondiale infatti i combattimenti tra forza alleate e tedeschi si attestò proprio lungo la linea “Gustav”, tedesca, che era stata congegnata per sbarrare la strada alla risalita degli alleati lungo la penisola italiana, ed aveva tagliato in due l’italia, proprio attestandosi su Montecassino, promontorio posto all’incrocio delle vie di accesso a roma.

il secondo motivo è rappresentato dal fatto che sulla sommità del monte venne eretta la casa di San Benedetto, divenuta una delle abbazie più importanti d’europa è oggi il monumento storico più visitato del lazio dopo Roma.

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Molti non conoscono il motivo per cui il monte rimase importante nei millenni passati, esso come dicevamo infatti, era posto al centro del crocevia che si formava tra le antiche strade che percorrevano la valle latina e da lì, si districavano anche verso i monti appennini, quindi verso il molise, mentre dal lato opposto raggiungevano il mar tirreno.

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Casinum per i romani fu una città splendida dotata di un teatro e un anfiteatro, aveva una necropoli antica preesistente e una strada sacra che dalla valle portava i pellegrini verso l’acropoli sul monte dove oggi è incastonata l’abbazia, la città fu più volte posta al centro di diverse guerre proprio per la sua centralità, in quella città, si scontrarono i sanniti e i volsci, i romani e i sanniti, e vi passò anche Annibale durante la sua marcia verso roma nelle guerre sannitiche, sempre distrutta ebbe a rialzarsi ogni volta, Cassino rappresentava anche un punto di confine tra l’egemonia greca sulla penisola, anche dopo la conquista romana, vista la sua breve distanza da Capua, enclave greca in terra italica, e fu quindi anche ricca nei commerci con le diverse popolazioni che vi si presentavano.

Cassino quindi rappresenta un incrocio di storie e popoli italiani e internazionali da sempre, ma molto spesso non è conosciuta appieno.

Nel museo archeologico nazionale “G.Carrettoni” posto sul versante del monte affacciato sulla valle, si può entrare con un biglietto di basso costo e ammirare resti imponenti di un anfiteatro rimasto eretto nonostante i suoi millenni, la via latina composta con massi levigati dai solchi dei carri che sale verso il monte, una necropoli preromana e infine il bellissimo mausoleo di ummidia quadratilla spettacolare esempio di tumulo di tipo ellenico divenuto nel medio evo una piccola chiesa.

Proprio dalla via latina parte la via sacra pagana riconvertita poi dal cristianesimo, una strada antica ricca di suggestioni visto il suo percorso legato al luogo costeggiata da ulivi, fichi d’india e agave, la strada è disseminata di stazioni della via crucis, legate alle leggende dei miracoli di san Benedetto.

Ad alcune di queste stazioni restano bene in vista enormi massi con delle cosidette coppelle levigate, ad ognuna di esse la cristianità ha legato un miracolo, ma ad un occhio curioso esse sembrano dimostrare la sacralità del luogo già dall’epoca pagana, quando quei grandi massi lungo le strade principali segnavano un percorso, un altare agli dei, infatti proprio sulla sommità del monte, dove oggi riposa l’eremo di San Benedetto e l’intera abbazia, era eretta un acropoli preromana.

Nell’acropoli di casinum esistevano diversi templi sacri presso i quali gli antichi usavano conferire preghiere e voti, tali luoghi fungevano anche da riparo durante le battaglie e nei tempi di pace erano postazioni per vedette ed eremiti.

Nel video che si allega vi è la descrizione della zona meno conosciuta dell’abbazia che è ancora possibile visitare, nei locali sotterranei dell’abbazia furono rinvenuti diversi manufatti di diverse epoche, e l’abbazia ha un ottimo museo in cui è possibile ammirare reperti di duemila anni di storia, lo scrigno dell’abbazia nasconde al suo interno un architettura preromana fatta di mura poligonali megalitiche meravigliose ed imponenti, esse sostengono tutta la forma attuale dell’abbazia e si estendono anche fuori di essa con muraglioni e terrapieni ricchi di giardini dal bellissimo panorama.

Le mura sono come per Alatri, Ferentino, Norba, Veroli, Arpino, Circei, etc., in pietra calcarea e del peso di alcune tonnellate l’una, segno che prima della conquista dei romani le poleis della ciociaria erano formate da popoli ottimi per la costruzioni di cinte murarie in opera poligonale, segno che anche in questo caso sarebbe meglio approfondire ogni studio sull’argomento invece di relegarlo alla fondazione delle colonie romane che solo dopo occuparono tali luoghi sacri e foritficati.

nel video realizzato durante una visita guidata con alcuni attivisti locali, si vedono i grandi massi votivi sui quali la tradizione poi ha creato le leggende dei miracoli, che invece ai curiosi potranno suggerire il pellegrinaggio preistorico delle genti del luogo. Buona visione.

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