Tutti gli articoli di Ilaria Fontana

50 sfumature di FACEBOOK

Nella��ormai lontano 1997 uno statunitense di nome a�?Ellisona�? lancia il primo social network sito SixDegrees.com, con la��obiettivo di creare delle relazioni fra persone.Dopo questo primo tentativo nel 2003, ancora una volta in America, nasce il termine a�?Social Networka�? grazie ad un nuovo social,Friendster. Nello stesso periodo nasce anche Myspace. Ecco che nel 2004 un ormai noto Mark Zuckerberg (con la��ausilio di alcuni colleghi di universitA� Andrew McCollum, Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz, Chris Hughes) diede inizio a quello che oggi A? il social piA? utilizzato, Facebook, il social che ha cambiato il modo di comunicazione a partire dal linguaggio.

Facebook
Facebook

 

Postami, taggami, linkami,chattami, retweet, tweet, googlami, indicizzazione, selfie, whatsappami,spam e chi piA? ne ha, ne metta!: questi solo alcuni dei nuovi slang (ascoltare 2 ragazzini parlare al giorno di oggi viene il mal di testa!) Facebook, uno dei a�?continentia�? piA? popolosi visti i circa 1,4 miliardi di utenti attivi , Facebook, che da uno strumento A? diventata una nostra estensione (lo portiamo ovunque e comunque).

 

1304-PREVIEW

Ormai A? parte integrante della societA� stessa: basta fare una passeggiata ovunque e ascoltare i discorsi delle persone: Facebook A? entrato completamente nelle nostre vite!

Ecco alcune sfumature che mi vengono in mente pensando alla facebook mania dei giorni di oggi:

1 : guardo

2 : sono guardato

3- mi guardo

4- in base ai a�?Mi piacea�? valgo

5- Se ho tanti follower vuol dire che sono a�?fortea�?

6- selfiamoci in ogni posizione e in ogni postoa��fa crescere la��autostima (DI CHI?)

7- mi hanno riconosciuto/a..figo

8- vedo dunque sono

9- sono seguito quindi esisto

10- condivido ogni secondo della mia esistenza a partire da quando apro gli occhia��

11- Narcisista io? MacchA? (e intanto ci scappa un selfie condiviso immediatamente sul profilo con relativa citazione per attirare a�?mi piacea�?)

Andando avanti cosA� facile A? arrivare alle 50 sfumaturea��eppure oggi Facebook e tutto il mondo social network sovrappone la realtA� virtuale con la vita reale: non si parla piA?, non ci A�si telefona, ci si meraviglia se qualcuno non condivide la propria vita privata! Quante volte, me compresa, mentre si A? immersi nel fare qualcosa della vita reale viene in mente di aggiornare il proprio status? Si A? A�persa completamente la bellezza che contraddistingue il guardarsi mentre ci si confronta e il far trasparire le proprie emozioni tramite la mimica facciale, aumentando anche la possibilitA� di mentire e mantenere la relazione ad un livello piA? distaccato e freddo.

Selfiamoci!
Selfiamoci!

Stiamo vivendo in una realtA� sempre piA? individualista e narcisista in cui, paradossalmente, si A? sempre piA? soli. Dicotomico! Ea�� nato per creare relazioni tra persone, eppure si sta ottenendo la��effetto contrario.Tante altre cose andrebbero scritte: crea dipendenza,si perde completamente la propria privacy, si perde il contatto con la realtA�, ci si puA? inventare mille volte con nuove identitA�.

Restiamo umani!
Restiamo umani!

 

Compito di chi come me ha vissuto parte della sua vita (i miei primi 23 anni) A�al di fuori del mondo social A? quello di insegnare alle nuove generazioni la bellezza del contatto umano, di guardarsi negli occhi piA? che chattare, la bellezza di parlare e confrontarsi anzichA� taggarsi, la meraviglia di una foto ricordo che rimanga sotto il cuscino per ricordo con dedica sbiadita anzichA� farsi un selfie condivido con chiuque.

201406110122200

 

Sta a noi raccontare alle nuove generazioni che internet A? unA� mezzo favoloso, che con una velocitA� della luce da risposta ai nostri quesiti, che ci si mette a contatto con persone REALI che sono lontane in un secondo, il tempo di un clock, ma che A? sempre piA? bello passeggiare a piedi nudi sulla sabbia, che A? sempre piA? bello sfogliare le pagine di un libro con le pagine ingiallite, che A? sempre piA? interessante avere mille curiositA� e usare internet come uno strumento e non come un grande macrofago che ci mangia letteralmente vivi.

 

"La realtA� A? una illusione molto persistente." A. Einstein
“La realtA� A? una illusione molto persistente.”
A. Einstein

 

Concludo con una citazione di Paolo BianchiA�(Inchiostro antipatico, 2012) che faccio mia:
“Nell’immenso guazzabuglio di internet bisognerA� imparare a distinguere fra contenuti di qualitA� e le fregnacce. L’educazione consisterA� soprattutto in questo, nella capacitA� di selezionare. La conoscenza sarA� sempre meno un bene esclusivo o scarso, ma sarA� continuamente rinnovabile, come l’acqua e l’aria. ResterA� la nostalgia della carta, ma solo in chi l’avrA� conosciuta.”
Ilaria Fontanagruppo megalithic.it

Passeggiata al centro storico di FROSINONE tra storia e leggenda.

Dopo 2 anni dall’ultima volta, l’Associazione Ci vediamo in provincia ripropone la passeggiata tra i vicoli del centro storico della nostra cittA� tra storia e leggenda in una versione aggiornata, con diversi ospiti in data 18 luglio a partire dalle 21.00.

10150689_568856506590375_2742870793385100965_n


Per spiegare meglio al curioso visitatore di cosa si tratti non resta che attivare, come in una ricerca al computer, un moderno zoom, ponendo la��obiettivo sulla monumentale opera in questione, per descrivere in un solo respiro il segreto che avvolge il centro storico di Frosinone e la maestosa sede della��odierna prefettura. ( –http://www.luoghimisteriosi.it/lazio/Frosinone/frosinone.html)

Il PROGRAMMA provvisorio dellaA�PASSEGGIATA AL CENTRO CON L’ASSOCIAZIONE CI VEDIAMO IN PROVINCIA- WWW.MEGALITHIC.IT– I PREDATORI DELLA CIOCIARIA PERDUTA A? il seguente:

– alle ore 21 appuntamento in Piazza della liberta (sacrario monumentale di Nicola Ricciotti) per la partenza del tour del centro storico
– il tour prevede un percorso di poco piA? di un kilometro da fare a piedi per una durata di poco piA? di un ora
– durante la passeggiata ripercorreremo diversi periodi storici frusinati dall’era preromana, all’era moderna
– saranno presenti ospiti come Massimiliano Mancini, e tutto lo staff del sito Megalithic.it
– alla fine del tour verranno consegnati ai vincitori di un piccolo quiz alcuni fumetti e spillette per promuovere il progetto dei ” I Predatori della ciociaria perduta”

In caso di massiccia presenza di persone ( > 20 ) aderenti, il percorso verrA� effettuato per due volte quindi prima partenza alle ore 21, seconda partenza ore 22.30


E’ possibile effettuare prima della prima partenza del tour e dopo la fine del 2A� tour un aperitivo in un locale del centro storico per conoscere meglio i protagonisti del tour ognuno a sue spese e senza ricavo per gli organizzatori .
L’adesione A? gratuita

CONTATTI:

per qualsiasi info 3498608857

mail : “civediamoinprovincia@gmail.com”

 

STAFF Comunicazone

Ass. Ci vediamo in provincia

#patriziopoli: e la storia continua!

patriziopoli3

 

Siamo in una provincia che non ha nulla da invidiare ai fumetti, come una novella Gotham city , tutto il potere degli enti istituzionali frusinati A? controllato attraverso la spietata logica del monopoli, ma come nel piA? famoso gioco capitalista del mondo, esistono gli imprevisti e le probabilitA�, sono gli appuntamenti che ogni giocatore vorrebbe evitare, ma prima o poi ci si deve passare, nel caso reale si passa dal via con le indagini e le accuse A�della magistratura e A�degli inquirenti.

Proprio dalla��indagine appena conclusa con ben 19 indagati emergono i particolari dei comportamenti penalmente rilevanti dei protagonisti del giro di corruzione ciociara per le concessioni di autorizzazioni ambientali integrate ad aziende che operano nel settore ambiente e rifiuti.

In primis dopo aver giA� ampiamente spiegato che la��ex commissario provinciale adoperava la propria carica per spostare a piacimento i suoi tecnici rimpiazzando quelli che non poteva controllare direttamente, va ribadito al sopito popolo ciociaro che il potere politico di controllo sulla materia ambientale provinciale non rispondeva affatto ai principi della��ecologia e della sostenibilitA�, perchA� in barba ai comizi e alle comparsate televisive in cui si professava la��attaccamento ai temi del risanamento della valle del sacco e alla��attenzione al tema della��ambiente, in realtA� negli uffici si pensava a concedere permessi senza il minimo rispetto dei procedimenti amministrativi ed alle norme di legge, al solo scopo di continuare a rovinare la nostra splendida e rigogliosa natura.

Un metodo scientifico collaudato secondo gli investigatori della guardia forestale, quello che permetteva al sindaco di Settefrati di bypassare ogni problema di controllo al depuratore, del resto sarebbero stati utili solo a bloccare i festeggiamenti in occasione della madonna di canneto, e la��intero comune ne avrebbe potuto risentire, per questo solo dopo un giorno dalla richiesta venne accordata nuova autorizzazione anche se in via provvisoria (come quella dell’anno passato)A�senza mai aver ottemperato agli obblighi di legge in materia .

Ancor piA? grave la questione che ruota intorno allo scarico n.38 della��ASI di Ceccano ancha��esso concesso senza la V.I.A. richiesta per legge, che invece di essere oggetto di una formale diffida fu lasciato in funzione come se nulla ostasse, sembra rientrare negli atti della procura anche il caso di Ferentino e la��impianto di compostaggio della Rodesco rimasto fermo al palo sempre perchA� non era nella cerchia degli amici giusti.

Cari amici i personaggi della��indagine erano tutti importanti pedine di un unico disegno criminale in danno ai cittadini e soprattutto alla��ambiente della provincia, tecnici che invece di controllare la��impatto ambientale pensavano ad avallare raccomandazioni e sottostavano al potere della��unico vero indiscusso signore del sistema, #patriziopoli appunto, ossia la��agglomerato urbano provinciale in cui a capo ca��era un uomo solo, lo stesso che da vicedirettore della��ASI si preoccupava di far lavorare a�?amicia�? nella valle del sacco, che controllava dalla provincia come procedevano gli affari, e che grazie ai voti aspirava al definitivo controllo politico della zona, ecco come si vince a monopoli a Frosinone.

2015-06-11 12.46.22
www.megalithic.it
2015-06-11 12.45.30
www.megalithic.it

 

Articolo rassegna stampa 10/6/2015 – Ciociaria Oggi

 

2015-06-11 12.43.43
www.megalithic.it

Articolo da rassegna stampa 10/6/2015 – Ciociaria Oggi

DottorA�Paolo Ruggeri

 

#a�ZPATRIZIOPOLIa��: scandalo ASI

La nuova indagine sul rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali, della provincia di Frosinone alle aziende controllate ricadenti nel consorzio industriale dell’ASI di Frosinone.La guardia forestale ha compiuto un indagine lunga piA? di un anno partita dopo un esposto, la vicenda intricata ruota attorno all’ex commissario provinciale il quale avrebbe tirato su un vero e proprio sistema basato sullo scambio di favori alle aziende con la compiacenza dei dirigenti della provincia e dell’ASI,in cambio di assunzioni, ben 4 persone. Lo scandaloso stato di inquinamento della valle del sacco trova nuovi spunti di discussione, proprio nel territorio piA? devastato del centro italia ancora dirigenti e politici corrotti che sguazzano nei liquami, trovare qualcuno da salvare diventa sempre piA? difficile, la situazione sotto gli occhi di tutti continua ad aggravarsi. Nell’indagine finisce lo scarico dell’ASI di Ceccano e tutta una serie di tecnici che in cambio di favori chiudevano tutti e due gli occhi. La triste vicenda rappresenta un duro colpo al tranquillo podere ciociaro, ma c’A? da pensare che politicamente il blob del mostro nato tra le ceneri della destra e la sinistra siano ancora capaci di mettere nuovamente tutto a tacere, basta leggere l’articolo e vedere che la vicenda tocca tutti i politici della nostra zona compresi gli avvocati che difenderanno gli indagati.A�

11113902_10207065879835060_7479776217975293859_n

 

Paolo Ruggeri

 

PREMIATI I PICCOLI PREDATORI PRESSO L’ISTITUTO COMPRENSIVO EGNAZIO DANTI

I Piccoli Predatori si salutano dopo un lavoro di circa 6 mesi, il progetto : Piccoli predatori della Ciociaria perduta,  è giunto al suo culmine durante la premiazione e la consegna dei premi ai partecipanti durante la mattinata del 6 giugno scorso presso l’istituto comprensivo Egnazio Danti di Tecchiena.

L’idea di fondo del gruppo megalithic.it e dei Predatori della Ciociaria perduta (Associazione “Ci vediamo in provinciaa”) era quello di avvicinare gli alunni delle classi medie ed elementari ai temi cari della tutela della tradizione culturale e paesaggistica della verdissima Tecchienaa: l’ideatore del Progetto Dottor Paolo Ruggeri ha descritto il progetto, un percorso didattico che si A? sviluppato attraverso 4 appuntamenti in classe condotti dal promotore, affiancato rispettivamente dallo scrittore di saggi sui popoli italici, Dottor Massimiliano Mancini, per parlare dei Volsci; dalla giovane studentessa di archeologia Ilenia Lungo, per spiegare i primi passi dell’archeologia moderna, infine dal fumettista Stefano Spaziani, per creare il fumetto dedicato alle legende e la storia di Tecchiena.

I piccoli predatori di Tecchiena figurano oggi in un video e un fumetto dedicati su internet all’interno del sito www.megalithic.it in una pagina a loro disposizione in cui confluiranno tutti i dati del lavoro condiviso al servizio della cittadinanza e dei turisti, i loro racconti hanno contribuito a descrivere in veste digitale il territorio del Castello di Tecchiena e delle zone limitrofe, passando tra storia e racconti popolarità.

In particolare nel racconto virtuale gli alunni delle elementari spiegano il Castello-grangia e la storia della cittadina, mentre i ragazzi delle medie narrano delle storie e delle leggende che avvolgono le montagne limitrofe alla certosa di Trisulti nella riscoperta del fenomeno del brigantaggio.

L’operazione di riscoperta del proprio territorio continuerà attraverso giochi e quiz che verranno pubblicati nella rubrica del sito, nato per la riscoperta del patrimonio della provincia di Frosinone, da oggi a disposizione dei più piccoli.

Nel ringraziare tutto il corpo docente e il Dirigente scolastico Dott.ssa Carrubba Raffaella per la partecipazione e lo sponsor ufficiale del progetto è La centrale del latte del frusinate, i Predatori hanno dato appuntamento ad una nuova bellissima avventura, che nel prossimo anno scolastico vedrà partecipare altri bambini che amano il loro territorio.

UFFICIO STAMPA11390008_561706447305381_4603626287947219112_n

VOTO DI SCAMBIO: ne parla il Dott. Elvio Di Cesare ,Segretario della��Associazione Caponnetto

Avremmo potuto fare una sintesi di ciA? che A? stato espresso dal Dott. Elvio De cesare durante il Convegno tenutosi a Frosinone sul a�?Voto di Scambioa�?, ma avremmo rischiato di lasciare indietro concetti imperdibili. Preferiamo riportare tutto, alla fine capirete il perchA�.

“La Caponnetto A? una��Associazione di frontiera che ha una sua autenticitA�, una sua specificitA� che A? quella classica di un presidio forte di legalitA� che non si esaurisce nella retorica, nelle parole, ma che va a scavare a fondo quelli che sono i germi, la genesi delle Mafie in Italia. Questo A? la��aspetto del quale andare orgogliosi e che la diversifica rispetto a tanti altri perchA� la pone come una��avanguardia che opera a stretto contatto con le Forze di Polizia e soprattutto con la Magistratura Inquirente. Uno dei problemi impellenti da affrontare,A� problema di cui si sta parlando da diverso tempo ai livelli massimi, anche con il Procuratore Pignatone, A? quello delle a�?Co-Deroghea�? che dovrebbero essere concesse dalle Procure Generali, dalle Direzioni distrettuali antimafia alle Procure Ordinarie. Questo perchA�, se sui territori non ci sono presidi giudiziari che seguono le vicende del posto, non si puA? pretendere che tutto il lavoro di una Regione venga accollato sulle spalle dei Magistrati del DDA (Direzione Distrettuale Antimafia). Le Procure Ordinarie dovrebbero essere delegate a fare indagini anche per i reati associativi (es 416 bis) affinchA� si stimolino le forze pubbliche locali, i questori, i comandanti dei carabinieri, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato a investigare anche in questo campo. Manca quella��imput , quello stimolo ad indagare proprio perchA� non esistono le deleghe.

Altro discorso molto importante da affrontare, nel basso Lazio, A�A? che i Casalesi definiscono Latina e Frosinone Provincie di Casale.

Non si puA? tollerare che i Prefetti che dovrebbero avere una funzione di prevenzione controllo omettano di eseguire queste mansioni. Le operazioni antimafia non si fanno, o se si fanno, sono ancora molto poche. Allora altra battaglia indispensabile della Caponnetto A? quella di A�premere sui Prefetti, far sentire loro il a�?fiato sul colloa�? perchA� facciano attivitA� di prevenzione. Attenzione, i Prefetti hanno un potere immenso superiore a quello del Magistrato, perchA� il Magistrato puA? intervenire solamente quando il reato A? stato compiuto (a�?quando i buoi sono scappati dalle stallea�?), mentre il Prefetto deve, per legge, intervenire prima. Questo nel Lazio non si fa! Chi vi parla si A? trovato fortemente a polemizzare con alcuni Prefetti di Roma come Achille Serra su una vicenda che riguardava il Litorale Romano, Ardea, dove si erano individuate alcune presenze ed attivitA� molto inquietanti. La Caponnetto riuscA� a far nominare la Commissione di accesso al Comune di Ardea che perA? riportA? A�zero risultati, in quanto A�il Prefetto asserA� che effettivamente si erano riscontrati elementi di a�?disamministrazionea�?, ma non ca��erano elementi che potevano ricondurre a collegamenti con la Mafia!

Arriviamo ad oggi con la��attuale Prefetto Pecoraro, che tra pochi giorni finisce il suo mandato, il quale ha affermato come Roma fosse la cittA� piA? sicura, che a Roma non esistesse Mafia, quando invece, se si leggono le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia, della Procura generale della Corte da��appello, Roma da sempre A? stato il crocevia di tutto il malaffare italiano e di tutte le organizzazioni criminali del mondo, non solo quelle italiane.

Parliamo di a�?voto di scambioa�?: il problema A? tutto politico!A� Nei nostri incontri, ma ancor piA? A�nelle attivitA� quotidiane che facciamo, le ricerche, gli intrecci, le indagini, ritroviamo sempre la mano della politica dietro le orchestrazioni criminali. Storicamente A? la politica che a�?alimentaa�?. Chiunque vadaA� a leggere le origini della Mafia intuisce, anzi si rende conto A�subito, che la Mafia A? nata al servizio dei grandi gruppi affaristici, di malaffare, delinquenziali, dei quali si serve di volta in volta. Molte volte agisce conA� violenza, altre volte A�in maniera sommersa, come sta capitando oggigiorno, in virtA? della sua grande capacitA� di mutazione che la��ha portata a subissarsi, dal momento che ormai possiamo ritrovarla anche ai livelli piA? alti della politica delle Istituzioni. Una ricerca contro la mafia non si fa con le chiacchiere, ricordando con tutto il rispetto di Falcone e Borsellino ,a�? la��antimafia si fa facendo gli a�?zappatoria�?a�? , come mi disse un colonnello dei carabinieri in uno scambio di vedute delicate sul basso Lazio. Gli a�?zappatoria�? sono coloro i quali ci danno precise notizie sul fatto : nomi, cognomi. Non servono analisi sociologiche costose. Il Magistrato ha bisogno di elementi concreti non A�di A�belle analisi, come fanno i tanti parolai di una��antimafia fasulla che opera solamente per prendere allo Stato soldi, uno Stato che peraltro A? bifronte, da una parte decide di combattereA� contro la Mafia e che dalla��altra la favorisce. E qui si ritorna al discorso politico, perchA� il discorso della Mafia e della��antimafia A? un discorso politico. Ci si chiede a�?dietro Mafia Capitale chi ci sta?a�? , dietro la a�?Formia connectiona�?, inchiesta di questo territorio, del Lazio, una delle poche A�fatte fino ad oggi, chi ca��A?? A�A�Oggi, con la venuta del Procuratore Capo Pignatone e della��Aggiunto Prestipino Giarritta, si sta cominciando ad incidere seriamente; molti settori politici cominciano a sentire un pochino brutta aria, perchA� finisce quel clima di impunitA� che ha portato agli scandali di Fondi, dove perA? si A? volato molto basso. Si sono andati a prendere i a�?quaquaraquA�a�?, non si A? andato a toccare quella che A? la mafia alta, quella dei colletti bianchi, quella che si nasconde ed A? presente abbondantemente nella Provincia di Frosinone.A� Non bisogna mai dimenticare che Frosinone, a parte la lunga presenza di Licio Gelli, A? la provincia dove sono nati i primi circoli in Italia di Della��Utri e dove ca��A? una mafia molto sottile, di grossi investimenti, nel commercio, nel gioco, nei traffici illeciti di sostanze stupefacenti.

Addentriamoci anche nelle a�?assenzea�?, perchA? ci serviranno come elementi di riflessione e spunto per capire molte situazioni.A� A�A volte A? necessario andare a naso, non occorre andare solo sui computer o sui cantieri ad annotare i nomi dei costruttori, che tramite i a�?prestanomia�? o a�?le visure cameralia�? risultano essere tutta gente pulita;A� bisogna risalire alle vere identitA� dietro ogni operazione. Le assenze, consideriamo ad esempio tutti gli inviti diramati ai Sindaci della provincia, nessuno A? intervenuto tranne il Sindaco di Pastena. Questo A? giA� capitato in altre occasioni, non ci si deve meravigliare. A�Questo conferma ciA? che diciamo e che sappiamo tutti; lo sanno le forze della��Ordine come lo sanno i Magistrati. La Mafia A? lA�, nella Amministrazioni pubbliche e nelle Istituzioni. LA� A? la vera Mafia, attraverso il a�?voto di scambioa�?. Anche nelle indagini, affiancando gli ufficiali ed i Magistrati con cui veniamo in contatto per esser loro di supporto , di collaborazione abbiamo capito che occorre alzare il livello della questione. Alcuni Magistrati calabresi e siciliani ci hanno chiaramente detto: ma voi pensate che non si A? in grado di prendere un Riina, praticamente un analfabeta? A�A�Il problema sono le a�?protezionia�?. Dietro questa gente ca��A? altra gente, ma molto molto piA? in alto. La lotta alla Mafia non si fa a Frosinone , si fa a Roma, si fa nella Capitale, si fa nei centri vitali dello Stato, dove si decide chi deve essereA� il Comandante Generale, chi deve essere Procuratore Generale e dove si fanno le leggi per poi non essere applicate. Questa A? la mafia vera, che deve ripagare per i soldi che dA� soprattutto per i voti. Carmine Schiavone, poco prima di morire, in maniera molto strana tra la��altro, A�disse a�?Noi eravamo Sistema, noi eravamo lo Stato perchA� con i nostri 140/160 mila voti che controllavamo nella provincia di Napoli e Caserta ci permettevamo di decidere chi doveva essere il Sindaco, chi doveva essere la��Assessore, chi doveva essere Consigliere. Questa A? la situazione! Allora questo A? il quadro di cui dobbiamo prendere atto, altrimenti corriamo dietro le favole.

Ci sono altresA� anche politici che si salvano , che portano avanti con coerenza ed onestA� intellettuale le battaglie per la giustizia e della legalitA� .

Il voto di scambio A? un tema forte, A�argomento provocatorio che si A? scelto insieme alla��Associazione a�?Ci vediamo in Provinciaa�?A� A�proprio per gettare una bomba.

Concludo con una raccomandazione: noi troviamo molta difficoltA� ad entrare, perchA� in certi ambienti, in certi territori ca��A? nei nostri confronti una sorta di paura. Ci additano come a�? quelli che fanno le indagini, che denunciano, che A�fanno la a�?spiaa�? A�ai Magistrati, alla DIA (Direzione Investigativa Antimafia). Noi abbiamo riscontrato molta difficoltA� ad entrare in provincia di Frosinone, di Roma, non parliamo della provincia di Viterbo dove, come qui, ca��A? una forte presenza massonica oltre che mafiosa. Noi chiediamo a tutti di fare una forte associazione perchA� localmente la situazione A? brutta, A? molto piA? grave di quella di cui ha parlato la��Osservatorio regionale della Regione Lazio che ha individuato 88 clan in provincia. Noi per la veritA� siamo molto molto al di sopra; ricordiamo che gli 88 clan sono la mafia bassa , non comprendono la mafia alta. La Regione Lazio si riferisce ai clan del terzo livello, alla mafia che spara. Oggi la mafia non agisce piA? cosA�. La Mafia vera compra, investe corrompe, si fa votare e la politica la sostiene!”.

 

Segretaria dell’Associazione Ci Vediamo in provincia

Paola Indigeno

In ricordo di Mario Piccolino.

Non A? facile accettare notizie del genere, senza farsi toccare nell’animo. Che Stato puA? ritenersi tale, se non protegge coloro che denunciano il malaffare e che fanno della legalitA� la battaglia della propria vita? Che Stato A� uno Stato che lascia uccidere chi parla e collabora per una pulizia di omertA�? Che Stato A� uno Stato che ti lascia solo davanti la morte? A� uno Stato complice! A� uno stato che ha le stesse responsabilitA� di chi quel crimine ha compiuto. Non c’A? prefetto che tenga. Non c’A� Questore che protegga. A� un sistema fallato e marcio.

Onore ad eroi moderni.

Onore all’AVV. MARIO PICCOLINO, barbaramente ucciso a Formia perchA� probabilmente sapeva troppo! Onore ad un cittadino, semplice cittadino, che scriveva e denunciava il malaffare e la camorra. Freddato da un colpo in fronte. Muore cosA� l’Avvocato-blogger. Pignatone, Procuratore di Roma, ha l’arduo compito di fare luce su questo caso dal modus tipico camorristico.

A noi non ci rimane che indignarci e reagire denunciando il malaffare, senza paura e prima o poi questo fenomeno, sparirA�.

 

 

mario-piccolino
Avv. Mario Piccolino. Grazie , eroe moderno.

 

 

23 MAGGIO 1992: non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo dimenticare!

falcone
Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 a�� Palermo, 23 maggio 1992)

 

23 maggio 1992,nel tragitto da Punta Raisi a Palermo, all’altezza dello svincolo autostradale di Capaci.

Avevo 8 anni eppure il mio ricordo di quei giorni A? nitido. Ricordo come fosse ieri le immagini dell’edizione straordinaria del Tg 1 , entrate in ogni casa italiana e la voce della giornalista Angela Buttiglione che annunciava l’ennesima strage, stavolta a morireA�Giovanni Falcone, sua moglie e tre uomini della scorta,A�Vito Schifani, Antonio Montinato e Rocco Dicillo. Le prime immagini trasmesse erano confuse, le notizie arrivavano con il contagocce. Ricordo come fosse ieri la disperazione di quella moglie e l’urlo del suo dolore diventato simbolo di una vera e propria denuncia. Poche parole semplici, ma entrate nella testa di ogni siciliano, di ogni italiano, di ogni persona.A�Ripropongo di seguito alcuni spezzoni A�ripresi dal discorso durante il funerale di suo marito, Vito Schifani A� Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani … a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato -…- chiedo innanzitutto che venga fatta GIUSTIZIA, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perchA� ci sono qua dentro…sappiate che anche per voi c’A? possibilitA� di perdono…perA? vi dovete mettere in ginocchio…se avete il coraggio… di cambiare… loro non cambiano … se avete il coraggio… di cambiare, di cambiare, loro non vogliono cambiare loro…di cambiare radicalmente…Tornate a essere cristiani..”.Mi risuonano le sue parole nella testa, i miei occhi si riempiono di lacrime al pensiero del suo dolore composto e ricco di dignitA�.

Ricordo come fosse ieri l’intervista, l’ultima, fatta al Giudice Borsellino, conscio che da lA� a poco sarebbe toccato a loro, a lui e a Giovanni Falcone.

I Corleonesi stavano sfidando lo Stato a colpi di stragi.

Sono passati 23 anni e per fare in modo che non siano morti invano, sta a noi continuare a parlarne:A�A�la lotta alla mafia si combatte sul campo, nei quartieri, nei tribunali, nel pensiero delle persone, nelle denunce,nei libri e proprio attraverso di essi, possiamo sperare in un futuro migliore. La scrittura nutre il cuore e la mente della gente. A�Dobbiamo parlarne, parlarne sempre perchA� ad uccidere A? il silenzio.

Come Associazione abbiamo voluto dare il nostro umile contributo per ricordare questa data poichA� A? un atto morale contribuire alla costruzione della memoria. A�Uno degli insegnamenti del Giudice Falcone,che fanno parte dell’ereditA� che ci ha donato, A? stato quello di lottare, lottare per vincere sulla mafia. Riteneva la mafia come un fattore umano, non affatto invincibile “e come tutti i fattori umani ha un inizio e avrA� anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si puA? vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”. E’ per questo che dobbiamo continuare a parlarne, lottando contro le ipocrisie istituzionali e pretendendo rigore e precisione da chi ha il dovere di mettere la parole FINE a questo fenomeno.

Vi lascio con una frase a cui sono particolarmente legata e che mi indica ogni giorno la strada da seguire, quella dell’esempio con fatti concreti, non con parole che vanno a finire nel vento.

 

P.S. Un pensiero e un commosso ringraziamento vaA�a Giovanni Falcone,A�a Paolo Borsellino,A�alle loro scorte e a tutti i morti ammazzati per avere cercato di combatterla,la mafia.

 

 

 

 

I dati sulla #mafia sul territorio della Provincia di Frosinone

mafia
Mafia Cartoon, la satira contro la criminalitA� – Galleria … www.repubblica.it-530 A� 389-Ricerca tramite immagine Mafia Cartoon, la satira contro la criminalitA�

Sono 88 i clan mafiosi presenti sul territorio del Lazio, di cui 35 appartenenti alla ‘ndrangheta, 29 alla camorra, 16 a Cosa Nostra, 2 alla Sacra Corona Unita, 6 autoctone. E’ quanto emerge dal rapporto sulla presenza delle mafie nella regione, scritto dall’Osservatorio per la Sicurezza e la LegalitA� della Regione Lazio, in collaborazione con la Fondazione Libera Informazione.

Dopo un a�?attenta analisi del documento, si valuta che per quanto riguarda la provincia di Frosinone emerge che grazie alla sua posizione geografica, Frosinone risulta assumere una posizione baricentrica tra Roma e Napoli e proprio per questo sensibile alla criminalitA� camorristica.

Dal 2003 al 2008 sono aumentati gli atti intimidatori nei confronti delle sale Bingo: basti pensare che la sala Bingo di Ferentino ha subito 8 attentati. Anche la DNA sottolinea la��interesse delle Associazioni criminali organizzate nei confronti delle sale Bingo.

Pe la gestione di Ferentino pare che la societA� da cui era gestita la sale A? passata dal vecchio proprietario Martini a V.Pellegrino e A. Padovani, legati alla camorra casalese e alla mafia siciliana.
Le famiglie appartenenti a losche criminali venute fuori dal Rapporto a�?Mafie nel Lazioa�? sono i De Angelis legati anche alla famiglia Spada. I De Angelis sono legati alla camorra casertana. Questo legame ha portato ad una��elevata crescita economica della famiglia ed in particolar modo di De Angelis Gennaro.
Una��altra famiglia uscita fuori A? quella dei Terenzio, collegata al clan dei Casamonica, collegati a loro volta ai De Angelis. La Direzione nazionale Antimafia ha conferito la confisca dei beni sia a Gennaro De Angelis che ai Terenzio.
Infine per quanto riguarda il traffico di stupefacenti si A? evinto un collegamento con i clan Di Silvio, legato alla famiglia dei Casamonica che sul territorio sono in contrasto con gli Spada.
Noi, come Associazione a�?Ci vediamo in provinciaa�? non ci contentiamo di queste informazioni che le consideriamo semplicemente un punto di partenza. Ci sono altre Associazioni antimafia che continuano la loro lotta fatta di denunce con nomi e cognomi e che vede Frosinone al centro di un unicum tra massoneria, mafia, camorra. Non si parla di Voto di Scambio e di come questo influenzi le dinamiche.
A�Art. 416-ter (Scambio elettorale politico-mafioso). Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalitA� di cui al terzo comma della��articolo 416-bis in cambio della��erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilitA� A? punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalitA� di cui al primo commaA� -Legge n. 62 del 2014-

Ogni tornata elettorale porta con sA� promesse, scambi, illeciti, eppure non cambia mai nulla ma si foraggia sempre il potere degli stessi soggetti.

 

 

Progettiamo la legalità, insieme!

articolo3L’associazione   Ci vediamo in Provincia  è nata 5 anni fa con lo scopo di affiancare ed aiutare il mondo dei giovani (ciociari), popolazione che occupa di diritto luoghi antichi che molto spesso nonostante la naturale vocazione ad essere indimenticabili sia per paesaggi che per cultura e storia, ultimamente hanno raggiunto l’onore delle cronache solo per essere stati palcoscenico per le peggiori “tragedie” nazionali.

Proprio così infatti il nome di questa città oggi risuona nell’italia per essere la città più inquinata d’italia, dove si assiste attoniti al continuo depauperarsi delle risorse ambientali e civili quasi come se il malcostume e la distanza dalla legalità avessero trovato casa proprio tra le nostre colline amate.

I Giovani restano la classe del futuro ed è su di loro che dobbiamo puntare se vogliamo credere che il nostro futuro sarà all’altezza degli obiettivi che ci consegnarono i nostri avi .

Il quadro della situazione locale è devastante, i dati narrano una miriade di arresti tra funzionari comunali e politici, amministratori e dirigenti delle maggiori aziende, tutti collusi nella devastazione ambientale, appalti pubblici per opere mai compiute hanno ridotto le città millenarie in paesi vuoti immersi nell’atmosfera tombale di un film sul far west, sindaci e vice sindaci arrestati, vicende giudiziarie che dimostrano quanto vicini alle peggiori organizzazioni criminali nazionali siano gli uffici in cui si amministra la res pubblica delle cittadine frusinati.

Oggi un giovane di Frosinone è abituato a vedere in tv personaggi locali difendersi nei talk show da accuse di tutti i tipi, e affacciandosi dal suo balcone constata il fatto che gli stessi personaggi girano indisturbati in auto lussuose e si chiede come sia possibile arrivare a quel benessere, poi scende in strada vede tanti poveri che chiedono l’elemosina e locali chiusi e dismessi, pensa che non ci sono più speranze per assicurarsi un lavoro per il quale ha studiato e fatto sacrifici, mentre altri chissà come, magari accostandosi a chi naviga nell’illegalità, magari facendo raccomandazioni si mettono nelle braccia del signorotto locale il quale sicuramente gli assicurerà qualcosa in cambio.smog 3

Questa sottile e logica ricostruzione, ricalca sul serio una mentalità che si è generata in questi luoghi negli ultimi 30 anni, nata con la rinascita nazionale del dopoguerra lungo le infrastrutture create per lo sviluppo e morta con la crisi economica di qualche anno fa.

Ora restano gli scheletri degli impianti creati dalla cassa per il mezzogiorno, vuoti e senza operai, percorrere la Valle del Sacco significa respirare i fumi delle uniche industrie rimaste, quelle più inquinanti, e se questo non avesse inaridito abbastanza i nostri amati luoghi sul piatto restano città povere e disgregate, come se dopo un ciclone spaventoso fosse rimasto il degrado e nessuno volesse più ricostruire.

non ci vuole troppa fantasia a immaginare i ragazzi che girano come “zombie” tra case, scuole e strade,…. l’educazione che hanno non è quella che si dava anni fa, ora basta andarsene all’estero per campare meglio,.. meglio abbandonare il campo se si ha voglia di fare qualcosa perché tanto i posti sono già stati assegnati , il potere dai padri torna ai figli e chi non aveva nulla prima non lo avrà mai.

Viene  in mente il verga, della sicilia di cento anni fa, il sistema generato non riesce a mutare, si percepisce un distacco totale tra i cittadini e la politica per il proprio territorio, anche secondo i dati dell’affluenza alle urne, e se le cose stanno così, tutto si tinge di nero.

Noi però come cittadini non possiamo certo darla vinta a tutti, noi siamo ancora convinti che con un nuovo orizzonte di onestà e con un buon lavoro nel sociale si potrà nuovamente creare una strada di rispetto e lavoro condiviso, una chiara dimostrazione che non tutto è perduto. E’ per questo che abbiamo deciso di partire con il progetto “Ci vediamo in provincia per la legalità”.

 

Vogliamo mettere il nostro impegno a far rispettare le norme che abbiamo stabilito in tanti anni, attraverso lo sforzo delle autorità della magistratura che vigileranno al nostro fianco, perché se tanti cittadini segnalano i fatti che non rispettano i principi legali i magistrati hanno l’obbligo di indagare e attivare l’azione penale, nell’interesse dello stato della nostra repubblica.

 

…Ci hanno reso schiavi togliendoci tutto, anche la possibilità di sperare. Ma abbiamo un territorio da bonificare a partire dall’ambiente per arrivare allo sviluppo industriale. Siamo stati abituati alla mentalità del “DO UT DES” e siamo cresciuti con la consapevolezza che per VIVERE e non sopravvivere bisogna andar via.

Noi siamo anche quelli però che con coraggio hanno deciso di cambiare la loro terra e di VIVERCI. Siamo quelli pronti a cambiare prima noi stessi e poi gli altri. Siamo quelli che il voto di scambio lo viviamo sulla pelle, lo viviamo in una sanità lacerata che ci é stata derubata, nelle strade della prostituzione; nelle campagne piene di fusti interrati,  lo viviamo in città devastate, nelle scuole che crollano, nei ponti che franano e le gallerie che si allagano, nei mercati coperti sequestrati, negli stadi che verranno trasformati in mostri di cemento, nei fiumi pieni di tossine e liquami, nei depuratori industriali mai messi in funzione, nell’aria piena di polveri nocive, nelle biblioteche chiuse, nelle aree archeologiche sotterrate e distrutte, e saremo sempre di più a lottare, perché questa è la nostra terra e l’onestà sarà il tesoro che troveremo alla fine della strada che oggi abbiamo cominciato a costruire.uomo che pensa

 

“Il vero pericolo è la pigrizia morale. L’intransigenza costa troppa fatica.” Non permetteremo più a nessuno di bloccarci. Il futuro ê nostro e la terra, la nostra terra, in prestito per donarla ai nostri figli. Vogliamo vivere. Non ci accontenteremo più di boccheggiare!