Norba (Norma) ed alcuni altri esempi di mura poligonali curve

Norba, antica città, stupenda ed immortale,

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p.ruggeri www.megalithic.it (Norba acropoli minore)
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p.ruggeri www.megalithic.it (Norba Porta maggiore)

dei suoi resti, citati da diversi studiosi e archeologi ufficiali con datazione pari al IV° sec., VI° sec.dc., non parleremo, soprattutto per il fatto che le ricostruzioni si basano su quanto scrivevano antichi storiografi romani, allontanando ogni dubbio ulteriore per il solo ritrovamento archeologico di antiche monete romane (???)… proprio a due passi dalle sue antiche mura megalitiche e le sue acropoli orientate ai solstizi…

ci soffermeremo infatti  sulle sue mura , poligonali, eccezionali, che si innestano sulla roccia e proseguono alte verso il cielo lungo la linea che si collega alla terra verso sud- sud est, visto che per lo più? Norba è posata sulla sommità dell’ultimo promontorio dei monti lepini ed è a strapiombo sulla pianura pontina ed il mar tirreno.

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Queste, sono identiche per molti versi a quelle di Alatri, così come insegna G.Magli, nel suo libro “antiche civiltà megalitiche del lazio”, alla mente resta impressa la maestosa entrata di porta maggiore con la sua torre, mentre lo sguardo si infila carico di curiosità poco prima verso la sinistra, li dove si scorge la posterula voluta dai costruttori, come la gemella della Porta dei Falli di Alatri.

Davvero avere la cognizione, di persona, delle somiglianze tra le mura delle due città è incredibile, lascia perplessi e incuriositi, non fosse altro anche per l’allineamento al solstizio di entrambe le acropoli.

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p.ruggeri www.megalithic.it (Ferentino)

Norba e la sua torre della porta maggiore Aè forse l’unicum che rende differente l’entrata dell’acropoli rispetto tutte le altre, le strutture colpiscono dritte nella testa a suggerire qualcosa di già visto e di rarissimo allo stesso tempo.

Le mura poligonali sono sempre disegnate con angoli e linee rette ed è raro trovare delle curve lungo il percorso cittadino, anche se a ben vedere, anche a Ferentino alla sinistra della via consolare se ne trova un altra, una curva megalitica poligonale , sempre rara ed è la massima espressione dell’architettura oscura dei popoli costruttori poligonali.

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p.ruggeri ww.megalithic.it (Norba torre porta maggiore)
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p.ruggeri www.megalithic.it (Norba posterula acropoli minore)

Norba secondo quanto archeologicamente attestato era dotata di una acropoli minore e di una acropoli maggiore, appena entrati ci rendiamo conto che l’antico centro è ancora stupendo, sospeso nell’aria con uno sguardo sul mare ed uno sui monti, appena superata la porta maggiore tutto sembra tornare indietro nel tempo, una volta dentro, sotto lo sguardo del curioso, si dipana la prima strada riaffiorante che conduce alla acropoli maggiore,

mentre, per lo più, i rinvenimenti archeologici attualmente valorizzati sono verso la sinistra del visitatore verso l’acropoli minore proprio alla sommità della posterula che chiameremo porta minore.

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p.ruggeri www.megalithic.it (norba cisterna in opera polig.)

Tra i rinvenimenti che balzano agli occhi, andando verso la collina dell’acropoli maggiore ci si imbatte in un ritrovamento che somiglia ad una vasca, una cisterna, un quadrato di mura poligonali che ho trovato interessante da fotografare: il quadrato di massi poligonali sfiora i 3 metri dal calpestio, 3 metri che ci separano da migliaia di anni.

sapinuva
sapinuwa turchia foto tratta da google

La cosa è abbastanza curiosa e mi ha fatto pensare molto perchè raramente si trova una cisterna in opera poligonale, rettangolare con massi senza calce e solo ora, passati alcuni giorni di ricerca mi sono imbattuto in qualcosa di simile e di identica funzione, la cosa strana è che l’altra struttura si trova nell’attuale Turchia ed è datata precedentemente perchè attribuita senza dubbio agli Hittiti di Sapinuva, città vicina alla famosa capitale Hattusa, che secondo gli studi di don Giuseppe Capone (ed Ornello Tofani più recentemente) avrebbe Alatri come gemella italica. Quindi come vedete le caratteristiche somiglianti dei siti laziali a quelli turchi-hittiti sono impressionanti, tale riscontro andrebbe a cozzare contro la tesi della datazione attuale delle due città laziali rispetto a le loro gemelle turche-ittite con una differenza di più di mille anni in meno tra le prime e le seconde.

Allo stesso modo lo spunto di ricerca che ci guida è la straordinarietà della costruzione di mura megalitiche poligonali con linee curve, perchè di tali esempi effettivamente se ne trovano davvero pochi oltre a quelli appena citati ve ne sono altri che sono sicuramente degni di nota tra questi spicca la zona sita nel continente americo-latino.

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p.ruggeri www.megalithic.it norba particolare cisterna

Infatti in Perù sulle alture di Sillustani si stagliano delle strutture coniche molto simili alle torri megalitiche o strutture curve delle cinta murarie.

(Mi rendo conto che per poter aprire una ricerca su queste particolarità avrei dovuto possedere quella documentazione minima su tante altre torri megalitiche del mondo da aprire una biblioteca apposita, ma già solo da una prima occhiata non si resiste a trovare connessioni tra questi edifici particolarmente difficili da erigere.)

https://www.google.it/search?q=sillustani&espv=2&biw=1366&bih=667&source=lnms&tbm=isch&sa=X&sqi=2&ved=0CAYQ_AUoAWoVChMI3LynmdC6yAIVx7sUCh14hgWi#imgrc=E53RGUWyxIxCuM%3A
(chulpa di sillustani sul lago titicaca )https://www.google.it/search

Va da subito inteso che mentre nel caso di Ferentino e Norba l’opera poligonale è fittamente composta di massi poligonali e aventi una facciata curva, nel caso dei peruviani Chulpa, i massi sembrerebbero tendere più alla regolarità del tipo di pietra perfettamente leviga e tendente a facciate quadrangolare rettangolare, sempre con almeno un lato curvo, ma la somiglianza eccezionale.sillustani inside

Altro discorso per la questione che riguarda l’intento architettonico di base degli autori infatti mentre nel caso delle città laziali le parti curve o le porte con torri erano si, staccate dai muri, ma facenti parte di un unico recinto murario, quelle peruviane sono singole nel paesaggio e non ci sono segni di recinti ed altro degno di nota, gli archeologi teorizzano la funzione funeraria in Perù , al contrario quelle laziali sono connesse alla vitalità di antiche poleis.

L’interno di queste strutture:

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p.ruggeri www.megalithic.it norba retro porta maggiore

Norba: la sezione della struttura torriforme dell’entrata si offre chiaramente a causa dell’abbandono della città, l’insieme della muraglia difensiva  di dimensioni enormi i massi esterni più levigati sono megalitici e nascondono dietro di loro altri massi di eguale dimensione, poi il muro al suo interno  fatto, via via, di massi più piccoli di riempimento privi di alcun legante o malta;

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per intenderci la profondità del muro è ad occhio almeno di 6 metri di media , calcolando l’aumento dello spessore causato dai lati del recinto, quando si incontrano formando angoli retti o curve, si arriva a immaginare che in prossimità delle porte di accesso l’opera muraria avrebbe avuto la spessore pari a quello di una piramide della valle dei faraoni egiziani.

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Passare dentro la posterula detta porta minore di Alatri, meglio conosciuta come porta dei falli, restituisce infatti l’impressione di entrare nella spessa roccia, rendendo il percorso carico di atmosfera, come la porta minore di Norba, o sotto la porta di Arpino o magari la porta pentagonale di Ferentino, il traversamento rappresenta il massimo punto di arrivo del progettista del recinto, perchè il progetto lungo il disegno, realizzato con i megaliti, raggiunge la sua perfezione e resistenza proprio negli accessi urbani.

Restando in tema di torri e torrioni con entrate, eccoci a Ferentino, città che possiede una particolarità in più rispetto ad altre cittadine, in quanto, si rinviene la sua serie di curve davvero incredibili.

La sua particolarità dimostra la capacità di avanzare un corpo del recinto quasi a formare una torre agli angoli delle mura.

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Nello specifico resta un altro riscontro da fare, la somiglianza tra Ferentino e Norba per la presenza di una porta proprio poco prima della curva e naturalmente lo spessore, eccezione architettonica sul quale a Ferentino, prima i romani, poi le genti autoctone hanno eretto palazzi e abitazioni.

Correndo lungo il lato del muro che parte dalla sinistra della discesa di Via consolare si raggiunge l’altra singolarità la curva del recinto in prossimità di porta sanguinaria, un altra curva ben fatta che segna quasi un angolo retto del recinto, quindi un altro punto in cui la struttura si addensa, i massi si incastonano fra loro per un profondità che sa di incredibile,… in questo caso va ricordato che dietro i massi non sempre da semplici curiosi si ha la possibilità di vedere e che pochi sono i disegni dei progettisti da esaminare, ma a quanto sembra esistono dei nuovi metodi di ricerca con scanner in sperimentazione proprio nella più famosa valle egizia delle tre grandi piramidi.

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Insomma passare la mano su queste strutture nei punti in cui la densità dei massi incastrati è eccezionale deve darci la stessa idea che darebbe accarezzare una piramide dal vivo!

Il giro tra le idee ed i luoghi delle origini del nostro Lazio, a due passi da casa, deve guidarci verso lo studio delle geometrie e delle soluzioni dei nostri antichi avi, i loro sistemi non erano certo basati su colate di cemento ma opere di ingegneria che oggi definiamo estrema, la loro sostenibilità e lo studio dei materiali sono frutto di impegno e chiara tecnica elevata ma dimenticata nei millenni, per conoscere a fondo la costruzione delle mura poligonali megalitiche l’indagine non può non farsi più larga possibile , ancora lontanissima dalla nostra,…. quanto dovremo ancora imparare dipende solo da ognuno di noi.

mappa sito archeologico norba

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