Una citta incredibile, sospesa tra le sue diverse epoche, ricca di storia e di preistoria.
Dalla sua parte bassa chi arriva non puA? non notare i primi santuari che giA� sulla via che la collega conla ss155 perA�Fiuggi o con la casilina, proprio sul ciglio della strada viene accolto dal culto che avvolge l’abitato millenario, proprio sulla pianura la villa di adriano, e poi salendo verso la collina,”arcioni” di tufo che sembrano fare da ingresso,A�alla sommitA� riportandoci in dietro nel tempo tra botteghe ed unaA�vista eccellente sulla storia del luogo che si sta visitando.
Immaginando di risalire la via dei pellegrini della dea fortuna attraversiamo la via che ci fa raggiungere il Palazzo Barberini MuseoA�nazionale di Palestrina.
subito ad accoglierci la splendida ape simbolo della famiglia
rimane impresso sulla chiesa (Santa Rosalia) connessa al complesso edificata proprio dalla famiglia tutt’ora proprietaria in parte dell’edificio piA? recente.
una volta sul luogo ci si accorge dell’incantevole vista del panorama con le sue particolaritA�, infatti si tratta di un luogo abbastanza raroA�in quanto dall’alto della collina ci si accorge che il mare si staglia sull’orizzonte regalando il profilo di una fascia tirrenica di svariati kilometri, a prima vista da Sabaudia ad Anzio, Roma si trova sulla destra (dando le spalle al palazzo), la
Valle del Sacco si allunga sulla sinistra, piA? in la vi dirA? della vista mozzafiato dell’acropoli di Prenestae l’attuale S.Pietro.
la struttura che calpestiamo A? la ricostruzione dell’antico tempio della fortuna risalente alla roma repubblicana, una stradina, una porta, la chiesa, il palazzo, e l’ampia terrazzatura e l’orizzonteA�che gli architetti ricostruironoA�con
geometrie elleniche A�l’ascensione al tempio.
la ricostruzione e la differenza tra i resti romani e d il palazzo appare rintracciabile al visitatore dall’interno
dell’edificio che ci accingiamo a visitare.
Palazzo Barberini si presenta con una hall degna dei palazzi papali romani, incastonato nel vecchio androne dell’edificato romano infatti buona parte delle
strutture benchA� ricostruite poggiano tuttora sulla vecchia base romana ….
All’interno si possono trovare molti spunti per approfondimento di curiosi, esistono oggetti che narrano piA? di quanto a prima
vista possa risaltare. tornando al palazzo esso mi ha dato l’impressione che chi avesse voluto
costruire tale opera fina dall’inizio non puA? non averla orientata.
Mi ha colpito la singolaritA� geografica ed orografica, quasi fosse una strana coincidenza l’allineamento delle mura poligonali chiaramente scorgibili nella zona dell’antica Acropoli di San pietro subito sopra il tempio collegato con l’unica strada che da millenni collega la collina che domina un perimetro avente un raggio unico di visione, vista che servirebbe davvero a controllare il mare cosa da non sottovalutare.
L’insediamento si perde nei tempi esistono oggetti e reperti eccezionali che sono stati trovati nella zona a valle in cui esistevano intere necropoli, secondo gli archeologi manufatti che vengono da tutto il mondo nonostante l’antichitA� dei pezzi e la poca conoscenza del mondo secondo la storia
della georafia che ci hanno tramandato da secoli, in particolare segnaliamo la camera adibita del museo agli oggetti femminili e ai preziosi.